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Viabilità Traforo Monte Bianco
05/12/2024 15:10 La circolazione è totalmente sospesa dal 05/12/2024 alle ore 15:08 al giorno 16/12/2024 alle ore 17:00 per consentire la realizzazione di attività di manutenzione
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Innovazione
La sicurezza è al centro delle decisioni e delle missioni quotidiane delle squadre del Traforo del Monte Bianco.
Sono stati installati dei nuovi impianti per ottimizzare la sicurezza della galleria, e vengono condotti regolarmente degli studi in materia di sistemi antincendio.
Un nuovo traforo nel 2002
Nel 2000 è stato realizzato un programma di lavori per oltre 400 milioni grazie all’azione congiunta delle autorità di tutela, delle forze di soccorso delle società concessionarie ATMB e SITMB, nonché del Traforo del Monte Bianco - GEIE (TMB-GEIE). Il programma è stato articolato intorno a 4 grandi assi: il rifacimento degli impianti di sicurezza, il potenziamento dei mezzi di soccorso, la creazione di una struttura unica di gestione nel 2001, e l’introduzione di un nuovo regolamento della circolazione.
Vi è stata quindi, nel 2002, l’apertura di un nuovo tunnel, atto a rispondere a requisiti di sicurezza rigidissimi, dotato degli impianti più moderni e di un’organizzazione binazionale integrata, con un sistema di supervisione informatizzato e centralizzato degli impianti di sicurezza, un rilevamento automatico degli incidenti basato sull’analisi di 35.000 dati raccolti in galleria (telecamere, sensori…), la presenza permanente di pompieri ai due ingressi e al centro del traforo, dei nuovi dispositivi per la protezione degli utenti (nuova progettazione dei luoghi sicuri) e per la gestione della circolazione in caso di emergenza (semi barriere su tutta la lunghezza del tunnel, comunicazione delle consegne di sicurezza attraverso le autoradio degli utenti). ecc.
Vi è stata quindi, nel 2002, l’apertura di un nuovo tunnel, atto a rispondere a requisiti di sicurezza rigidissimi, dotato degli impianti più moderni e di un’organizzazione binazionale integrata, con un sistema di supervisione informatizzato e centralizzato degli impianti di sicurezza, un rilevamento automatico degli incidenti basato sull’analisi di 35.000 dati raccolti in galleria (telecamere, sensori…), la presenza permanente di pompieri ai due ingressi e al centro del traforo, dei nuovi dispositivi per la protezione degli utenti (nuova progettazione dei luoghi sicuri) e per la gestione della circolazione in caso di emergenza (semi barriere su tutta la lunghezza del tunnel, comunicazione delle consegne di sicurezza attraverso le autoradio degli utenti). ecc.
Una politica di sicurezza sostenuta da un’innovazione permanente
Dalla riapertura avvenuta nel 2002 sono stati fatti investimenti ogni anno, mettendo le tecnologie più avanzate al servizio della sicurezza del Traforo del Monte Bianco. L'innovazione costituisce infatti uno dei maggiori pilastri della politica di sicurezza del traforo. I dirigenti e i collaboratori del Traforo del Monte Bianco vogliono mantenere l’opera tra i modelli mondiali presi come esempio in materia di sicurezza: per questo motivo, puntano su soluzioni che vanno dall’avanguardia tecnologica all’installazione di dispositivi di punta, dal miglioramento al rinnovo degli impianti.
Un nuovo veicolo di intervento antincendio
Quattro veicoli di nuova generazione hanno sostituito nel 2013 i famosi Janus in dotazione alle tre postazioni antincendio permanenti.
Studiato in collaborazione con le squadre di pompieri permanenti del traforo e con gli esperti del comitato di sicurezza, questo prototipo ha richiesto più di un anno per la messa a punto e un investimento totale di 3,2 milioni di euro. Unico al mondo, questo mezzo è dotato di impianti innovativi che gli permettono di avere una maggiore potenza d’azione migliorando la protezione delle squadre d'intervento:
Studiato in collaborazione con le squadre di pompieri permanenti del traforo e con gli esperti del comitato di sicurezza, questo prototipo ha richiesto più di un anno per la messa a punto e un investimento totale di 3,2 milioni di euro. Unico al mondo, questo mezzo è dotato di impianti innovativi che gli permettono di avere una maggiore potenza d’azione migliorando la protezione delle squadre d'intervento:
- una forza d’urto triplicata e una capacità di 12.000 litri (rispetto ai 4.000 litri degli Janus). Questa capacità di riserva dà un’autonomia di intervento di 15 minuti senza rialimentazione;
- una portata del cannone ad acqua maggiore e variabile, da 1000 a 2000 litri al minuto;
- una cabina abbassata a 70 cm di altezza dal pavimento. Questo dispositivo assicura una migliore visibilità al conducente, che si trova così al di sotto del livello dei fumi;
- il miglioramento dell’autoprotezione del veicolo e delle squadre di intervento, con la possibilità di generare un tappeto di schiuma tagliafuoco, in particolare in caso di presenza di idrocarburi al suolo;
- un dispositivo di soppressione della cabina per impedire la penetrazione dei fumi;
- un radar laser per determinare la posizione esatta del camion nel traforo, completato da una telecamera termica che facilita l’avanzamento del veicolo in condizioni di visibilità molto ridotte.
La supervisione degli impianti di sicurezza: integrazione delle tecnologie più avanzate
La Gestione Tecnica Centralizzata (GTC) è un sistema di supervisione, controllo e comando informatizzato degli impianti di sicurezza, che analizza 35.000 dati provenienti dai diversi strumenti di sorveglianza
– telecamere, sensori, rivelatori … – e segnala, tramite il rilevamento automatico di incidenti, ogni anomalia agli operatori della postazione di controllo.
A seconda della natura dell’emergenza, la GTC propone procedure prestabilite e l’attivazione degli impianti di sicurezza più adatti: visualizzazione della segnalazione per diffondere le consegne di sicurezza agli utenti, attivazione della ventilazione, interruzione totale o parziale al traffico con abbassamento delle semi barriere, ecc.
Una nuova GTC, denominata LOGOS (acronimo di Localizzare Organizzare e Gestire le Operazioni di Sicurezza) è in servizio al Traforo del Monte Bianco da fine novembre 2016, al termine di una lunga e complessa attività di test (circa 12.000) realizzati nel 2016 (durante 25 notti di interruzione totale della circolazione), e oltre un milione di punti di controllo. Questo nuovo sistema integra tutte le tecnologie di ultima generazione, in particolare in materia di trattamento dei dati, di gestione dell’attività del tunnel in condizioni standard e di strumenti di simulazione per la formazione del personale.
– telecamere, sensori, rivelatori … – e segnala, tramite il rilevamento automatico di incidenti, ogni anomalia agli operatori della postazione di controllo.
A seconda della natura dell’emergenza, la GTC propone procedure prestabilite e l’attivazione degli impianti di sicurezza più adatti: visualizzazione della segnalazione per diffondere le consegne di sicurezza agli utenti, attivazione della ventilazione, interruzione totale o parziale al traffico con abbassamento delle semi barriere, ecc.
Una nuova GTC, denominata LOGOS (acronimo di Localizzare Organizzare e Gestire le Operazioni di Sicurezza) è in servizio al Traforo del Monte Bianco da fine novembre 2016, al termine di una lunga e complessa attività di test (circa 12.000) realizzati nel 2016 (durante 25 notti di interruzione totale della circolazione), e oltre un milione di punti di controllo. Questo nuovo sistema integra tutte le tecnologie di ultima generazione, in particolare in materia di trattamento dei dati, di gestione dell’attività del tunnel in condizioni standard e di strumenti di simulazione per la formazione del personale.
Studio del comportamento dei flussi di aria
La qualità del sistema di ventilazione è un elemento essenziale per la sicurezza degli utenti e delle squadre del Traforo del Monte Bianco. Tale sistema mira in particolare a contenere i fumi in una zona più ristretta possibile e ad evitarne la propagazione. I flussi di aria hanno un ruolo determinante nell’installazione del dispositivo. Essi dipendono sia dalle correnti naturali che dalla ventilazione e dall’estrazione attivate in caso di evacuazione dei fumi.
È in corso uno studio che servirà per approfondire la conoscenza di questi fenomeni e rafforzare ulteriormente l’efficacia dei sistemi di ventilazione.
Per questo studio è stato progettato e realizzato un veicolo elettrico in collaborazione con l’Università di Modena. Il prototipo è dotato di anemometri e di strumenti destinati a misurare e registrare un insieme di dati su tutta la lunghezza del traforo, tenendo conto di diversi parametri: presenza di veicoli, interazione tra i vari sistemi di ventilazione, condizioni di pressione, ecc. I risultati di questi test verranno utilizzati per ottimizzare il sistema di ventilazione integrato alla nuova Gestione Tecnica Centralizzata.
È in corso uno studio che servirà per approfondire la conoscenza di questi fenomeni e rafforzare ulteriormente l’efficacia dei sistemi di ventilazione.
Per questo studio è stato progettato e realizzato un veicolo elettrico in collaborazione con l’Università di Modena. Il prototipo è dotato di anemometri e di strumenti destinati a misurare e registrare un insieme di dati su tutta la lunghezza del traforo, tenendo conto di diversi parametri: presenza di veicoli, interazione tra i vari sistemi di ventilazione, condizioni di pressione, ecc. I risultati di questi test verranno utilizzati per ottimizzare il sistema di ventilazione integrato alla nuova Gestione Tecnica Centralizzata.
Gli studi sulla mitigazione incendi
Il Traforo del Monte Bianco ha condotto nel 2012, sul sito spagnolo di San Pedro de Anes (in una galleria costruita appositamente al fine di effettuare su scala reale sperimentazioni di sistemi antincendio), delle sperimentazioni di sistemi di mitigazione incendi. La parola “mitigazione” è un termine recondito caro agli specialisti di gestione dei rischi che significa “attenuazione”. I sistemi di mitigazione non sono quindi dei sistemi di estinzione ma dispositivi che consentono di contenere gli effetti dannosi. Questo programma di ricerca si è orientato su quattro obiettivi prioritari in caso di incendio: la sicurezza degli utenti, la sicurezza dei servizi di soccorso, la limitazione dei danni sulle infrastrutture e la limitazione del periodo di indisponibilità dell’infrastruttura.
I risultati di questi studi sono stati presentati in occasione di diversi convegni, sono stati condivisi con i gestori di altre gallerie stradali, e sono pubblicati su diverse riviste specializzate.
Nell’ambito della sua attività di “veglia tecnologica”, il TMB-GEIE continuerà a prestare attenzione a qualsiasi nuova tecnologia che possa migliorare la sicurezza del traforo.
I risultati di questi studi sono stati presentati in occasione di diversi convegni, sono stati condivisi con i gestori di altre gallerie stradali, e sono pubblicati su diverse riviste specializzate.
Nell’ambito della sua attività di “veglia tecnologica”, il TMB-GEIE continuerà a prestare attenzione a qualsiasi nuova tecnologia che possa migliorare la sicurezza del traforo.
Allegati
Studio sperimentale e numerico per valutare l’interesse di un water mist sistema nel Traforo del Monte Bianco
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Servizio innovazione e sviluppo tecnologico
Il TMB-GEIE prosegue nel suo intento di sviluppare l’innovazione e lo sviluppo tecnologico al servizio della sicurezza, della soddisfazione del cliente e dell’ambiente.
Al fine di individuare gli assi strategici in materia di innovazione e di sviluppo tecnologico, è stato realizzato un audit preliminare dei quattro dipartimenti del TMB-GEIE e dei servizi funzionali di direzione. Lo schema sottostante riassume i risultati dell’audit.
Al fine di individuare gli assi strategici in materia di innovazione e di sviluppo tecnologico, è stato realizzato un audit preliminare dei quattro dipartimenti del TMB-GEIE e dei servizi funzionali di direzione. Lo schema sottostante riassume i risultati dell’audit.
Challenge Innovazione
Al fine di mettere a frutto l’intelligenza collettiva delle risorse aziendali, il comitato di direzione ha indetto un Challenge Innovazione interno e ne ha affidato il coordinamento al servizio innovazione e sviluppo tecnologico. Tutto il personale è stato invitato a proporre delle idee incentrate su tre tematiche principali: la sicurezza degli utenti, la soddisfazione dei clienti e l’ambiente.
Il Challenge innovazione in cifre: 222 persone coinvolte – 109 idee generate – 10 temi esplorati per 12 settimane – 56 esploratori interni mobilitati con 424.5 ore cumulate di esplorazione – 35 aziende partner coinvolte – 4 squadre vincitrici – 1 anno di durata.
Il Challenge innovazione in cifre: 222 persone coinvolte – 109 idee generate – 10 temi esplorati per 12 settimane – 56 esploratori interni mobilitati con 424.5 ore cumulate di esplorazione – 35 aziende partner coinvolte – 4 squadre vincitrici – 1 anno di durata.
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